L'ortodonzia (mobile e fissa) è la disciplina che studia le tecniche più appropriate per ottenere una occlusione corretta ed una estetica appagante a livello dentale.
Esistono anche numerose apparecchiature fisse cosiddette "ausiliarie" perchè sono finalizzate esclusivamente a risolvere dei problemi settoriali e di solito non consentono una sistemazione definitiva e completa della dentatura (es: espansori palatali, distalizzatori, scudi labiali ,ecc.)
TECNICA DEL'ARCO DRITTO
E' certamente l'ultima evoluzione in tema di ortodonzia fissa: le regolazioni dell'apparecchio con questa tecnica sono ridotte al minimo indispensabile, e quindi anche il n. di sedute di controllo è ridotto: le " informazioni" relative all'inclinazione, sporgenza e posizione finali dei denti sono pre-inserite negli attacchi incollati e quindi questa tecnica consente movimenti dentali più controllati e progressivi, riducendo quindi anche il fastidio soggettivo e lo stress indotto sui denti: ogni spostamento ortodontico infatti non è privo in assoluto di rischi per la salute della radice e per i tessuti di sostegno del dente (osso e gengiva): l'utilizzo di questa tecnica consente di solito di ottenere ottimi risultati estetici e funzionali, compatibilmente con le condizioni di partenza della bocca del paziente; salvo casi particolari, sono richieste visite periodiche di regolazione dell'apparecchiatura ogni 3-4 settimane:
è fondamentale che il paziente si rechi regolarmente a queste visite, per consentire una prosecuzione regolare della cura. Eventuali impossibilità a recarsi ad un appuntamento devono essere tempestivamente segnalate: infatti alcune apparecchiature sono costantemente attive e se non controllate nei tempi previsti possono provocare movimenti incontrollati e dannosi dei denti.
AVVERTENZE E PRECAUZIONI
Movimenti incontrollati dei denti possono provocare un riassorbimento parziale degli apici radicolari, mentre un controllo di placca non corretto da parte del paziente può provocare gengiviti e malattia parodontale. Lievi riassorbimenti apicali si possono osservare anche in casi che non hanno subito particolari movimenti: di solito il riassorbimento lieve è privo di conseguenze e cessa al momento della stabilizzazione dentale.
Inoltre, se l'igiene dentale non è correttamente mantenuta, l'accumulo di placca può danneggiare lo smalto con decalcificazioni che risultano evidenti al momento della rimozione dell'apparecchiatura.
Per questi motivi i pazienti che dovranno sottoporsi ad una terapia ortodontica vengono sottoposti ad una preliminare seduta di igiene orale e a opportuni richiami, con istruzioni specifiche sull’utilizzo dello spazzolino e della doccia orale, nonché ad una seduta di applicazione di fluoro per ridurre il rischio di decalcificazioni dentali.
Le apparecchiature fisse richiedono una certa attenzione nell'uso di cibi particolarmente duri o appiccicosi (tipo chewing-gum), per evitare il rischio di rotture o deformazioni dell'apparecchio stesso.
Generalmente a fine cura il paziente dovrà portare un apparecchio mobile notturno di contenzione all'arcata superiore e inferiore, per stabilizzare nel tempo i risultati ottenuti. Un’alternativa a detto apparecchio è un bloccaggio interno invisibile dall'esterno per evitare disallineamenti dei denti frontali: di solito l'apparecchio notturno mobile viene indossato per 3-4 anni circa, mentre il filo all'arcata inferiore viene lasciato per un tempo maggiore, in rapporto all'età del paziente.
E' bene comunque sapere che nel corso di tutta la vita i denti non rimangono fissi nella stessa posizione, ma tendono a spostarsi lievemente sotto l'influsso di forze muscolari( labbra, lingua, guance) e a causa di eventuali perdite di sostegno osseo.